Chi sono i ragazzi che appartengono all’OFTAL? Cosa occorre di “speciale” per partecipare a quest’esperienza?
Si riportano qui sotto stralci di un articolo uscito sulla rivista “TRACCE” che illustra il cammino dei ragazzi che decidono di “mettersi in gioco” partendo come volontari -dame e barellieri- alla volta di Lourdes.
“Il “miracolo” di Lourdes è nello sguardo che diventa luce, nel sorriso che diventa luce, una luce che non si spegne e vive nell’anima, nel cuore, nella mente”. Con questo sms Elena, al termine del Pellegrinaggio a Lourdes come dama, ha voluto sintetizzare la Sua esperienza.
Lourdes è questo: incontro, condivisione, amicizia, emozioni, sguardi e quelli che più colgono questo aspetto sono i tanti, tantissimi giovani. Scrive Barbara, 18 anni: “Non passa giorno in cui io non pensi ai malati ed ai loro sorrisi, alla particolare e suggestiva atmosfera di Lourdes che mi ha trasformato profondamente. CREDIMI” e come lei, Serena, 17 anni: “…vorrei marcare soprattutto come quest’esperienza, per me e per altri ragazzi che già ci conoscevamo, ha costituito la possibilità di instaurare un rapporto diverso, un clima di armonia che pur essendo stato molto più forte a Lourdes è rimasto anche adesso”
Ma come sono, di quale speciale pasta sono fatti i ragazzi che decidono di “mettersi in gioco” affrontando la “sfida” di un Pellegrinaggio a Lourdes come volontari? Sono come Giacomo: ”Dopo essere tornato a casa, ho capito quanto la frase sia maledettamente vera. Mi sono reso conto che se non ci fosse stata Lei non sarei sopravvissuto al primo giorno. Senza il suo appoggio sarei collassato con le tre ore e mezza che dormivo ogni notte. Senza la Sua potenza non avrei sopportato il peso di una volture carica in salita. Se non ci fosse stata Lei a sorreggermi non avrei avuto il coraggio di sorridere serenamente a un ragazzo gravemente disabile”
Molti decidono di partire dopo aver ricevuto un invito che si rivela poi una Chiamata: i genitori, gli amici, il prete dell’oratorio oppure attraverso una testimonianza ricevuta a scuola; è infatti questa una modalità che da tempo i giovani di’OFTAL usano per incontrare i loro coetanei.
Una buona parte di questi ragazzi non ha un forte cammino di fede alle spalle: partendo dal servizio, dalla puntualità, dal rispetto e dall’amore per i malati (aspetti fondamentali della proposta loro rivolta da OFTAL) essi scoprono l’Altro.
Ed ecco che dal tempo passato alla Grotta di notte nell’osservare la statua di Aquerò, “quella Là”, dal passare sotto di Lei toccando, sfiorando la Roccia, dal bere l’acqua della fonte dai rosari e dai momenti di preghiera condivisi con gli amici essi scoprono di non essere soli, scoprono una compagnia che vive e condivide con loro
Ecco quindi realizzarsi la verità di Lourdes quale “clinica dell’anima”: questi ragazzi ne hanno tanto bisogno!
Per essi, non abituati a pregare, lo strumento che permette di capire che vi è altro oltre la vuota vita che vivono nelle loro case sono i malati. E’ la serenità, il sorriso, la gioia di vivere che trovano in loro l’arma dirompente che fa abbattere le loro fragili “certezze”.
Sono questi i veri, tanti Miracoli di Lourdes e forse i più recettivi in questo sono proprio i ragazzi che vedono nella proposta del Pellegrinaggio un momento per riflettere sul loro essere, sulla loro vita, per trovare realtà sino ad allora poco affrontate come la sofferenza e la malattia e scoprire di essere utili ed indispensabili in quanto inseriti in un Grande Disegno di amore e carità.