Si è svolto a Macomer, domenica 15 marzo, la riunione dei giovani oftaliani sardi. All’incontro hanno preso parte una ventina di volontari provenienti da tutte le diocesi sarde dell’Oftal.
Avviata con la partecipazione alla Santa Messa presso la parrocchia di San Pantaleo, la giornata è proseguita, nella sala messa a disposizione dalla stessa parrocchia, con il racconto di Sandrino Porru, vice presidente vicario del Comitato Italiano Paralimpico, della sua esperienza di vita e del suo avvicinamento alla fede.
La narrazione è stata molto coinvolgente e ricca di aneddoti con cui sono state presentate le situazioni di disagio affrontate negli anni, dei valori che hanno sostenuto il percorso di crescita e delle difficoltà che hanno contribuito a rafforzare lo spirito e la certezza che, nella maggior parte dei casi, il problema non stava dentro di lui, ma in chi non gli riconosceva abilità adeguate a prestazioni sociali, affettive, professionali e cristiane in linea con la “normalità.
La testimonianza, con le riflessioni scaturite, ha fatto emergere come le capacità individuali, la volontà e il rispetto di se stessi, portano alla costruzione responsabile della propria vita e come queste capacità aiutano ad attribuire un senso anche nei momenti a tinte scure che offuscano le nostre scelte.
Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori (anche i giovani mangiano), la parola è passata ai partecipanti che hanno contribuito allo sviluppo della discussione con domande e riflessioni sulle esperienze ascoltate e su questioni di fede su cui don Gerolamo è intervenuto delineando la strada che, attraverso l’Amore, porta alla crescita con l’Altro, valorizzando le abilità e le capacità presenti, guidandone, ove possibile, lo sviluppo e la coscienza della propria forza, senza farsi condizionare, nella relazione d’aiuto, dalle limitazioni altrui e proprie.
Don Salvatore Biccai, Parroco della parrocchia di San Pantaleo dal 2004 e assistente diocesano e delegato regionale dell’OFTAL, che già nell’omelia mattutina aveva ricordato il valore della Gioia, ha ringraziato i giovani per l’impegno rimarcando anche quanto è importante avere un modello di riferimento, una guida, che ti accompagni nel percorso verso l’amore, verso la vita, verso gli altri e, quindi, verso Dio.
Al termine di lavori, dopo lo scambio dei saluti e degli arrivederci, i giovani, e gli accompagnatori, hanno preso la via del ritorno con informazioni e strumenti nuovi utili per le future esperienze, personali e associative.